La stalla dismessa di Pierino Antonioli, Brescia.
Nell'estate del 2001 - quasi 20 anni dopo che la Caffaro ha interrotto la sua produzione chimica - l'allevatore è stato costretto a cessare la coltura dei 7 ettari dei suoi campi, la sua fonte di reddito, e l'ASL di Brescia ha imposto la soppressione di tutto il bestiame - mucche, conigli, tori e galline. Il terreno e gli animali sono stati contaminati dagli sversamenti di PCB e diossina della Caffaro. Pierino ha perso tutto e oggi ha un tumore alla prostata e un livello di PCB nel sangue pari a 300 quando la soglia massima accettabile è 15. Non ha ricevuto nessun indennizzo e nessun supporto.