Federica Mameli

Stabilimento in disuso all'interno della darsena. A ridosso dell'ex petrolchimico di Porto Torres, la darsena è al centro di un processo concluso lo scorso giugno con la condanna a un anno di reclusione di tre manager della Syndial, controllata Eni, per i reati di disastro ambientale colposo e deturpamento delle bellezze naturali. L'azienda è responsabile del suo inquinamento avendola  per anni alimentata con una falda acquifera contaminata da sostanze cancerogene e con livelli migliaia di volte superiori ai limiti consentiti dalla legge.

L'accesso alla darsena è interdetto per disastro ambientale ma di fatto non è impedito da nessun tipo controllo: il cancello è aperto.

Si chiama Progetto Nuraghe lo studio e la realizzazione operativa della bonifica e del risanamento ambientale del

dell’ex polo petrolchimico ad opera di Syndial (Eni) . L’intervento riguarda mille ettari sui mille e ottocento complessivamente compresi nell’area. Il cantiere a regime dovrebbe dare lavoro a circa 250 lavoratori.

Campi di cardo intorno al polo industriale. Il cardo, pianta autoctona sarda, sarà la nuova materia negli impianti della chimica verde di Matrìca, azienda chimica che ha ricevuto fondi europei per 35 milioni circa di euro.

La Centrale termoelettrica di Fiume Santo prende il nome da un torrente che nasce dal monte Lu Ferru nella Nurra.  Proprietà E.On, società europea nel settore energetico, si estende su un'area di 153 ettari affacciati sul Golfo dell'Asinara.

Strada che conduce verso Minciaredda, discarica dei rifiuti speciali conosciuta come la collina dei veleni. La discarica e parte del carbondotto - che collega il porto alla termocentrale di Fiume Santo - sono stati posti sotto sequestro nel 2015 con un'ipotesi di reato contestata alla Syndial per disastro ambientale ed esercizio di discarica abusiva.

Terreno della discarica di Minciaredda prospiciente il Golfo dell'Asinara, Parco Nazionale e Area Marina Protetta. La discarica occupa 35 ettari all'interno dell'area dell'ex petrolchimico per 25 anni si è riempita di veleni industriale, fino a contenere 50mila tonnellate di rifiuti che scendendo in profondità hanno inquinato le falde acquifere.

Gli impianti di Matrica sono stati inaugurati, all'interno del complesso industriale di Porto Torres, nel 2014 e sono nati dalla joint venture costituita da Versalis, società di Eni leader internazionale nella produzione e commercializzazione di prodotti petrolchimici, e Novamont, leader nel mercato delle bioplastiche, per la riconversione dello stabilimento petrolchimico di Porto Torres in una bioraffineria di terza generazione per lo sviluppo innovativo volto a utilizzare fonti rinnovabili vegetali dell'agricoltura locale.

All'interno del Golfo dell'Asinara la spiaggia di Ezzi Mannu è adiacente al porto industriale di Porto Torres e lunga quasi due chilometri. E' caratterizzata da dune ricoperte di vegetazione costiera e macchia mediterranea. L’acqua è limpida con tonalità celesti e cristalline.

Pale eolico della centrale termoelettrica di Fiume Santo, adiacente alla spiaggia di Porto Torres.

Lo specchio d'acqua adiacente al petrolchimico è stato ribattezzato la darsena dei veleni. Negli anni di attività dello stabilimento sono state riversate sostanze altamente inquinanti provenienti dalle lavorazioni della chimica, con concentrazioni di benzene centinaia di migliaia di volte superiori a quelle consentite. Le analisi hanno infatti accertato la presenza nell'acqua di falda di concentrazioni di benzene 417 mila volte superiori alla norma e i valori sono rimasti alti nonostante il petrolchimico abbia cessato la produzione.